ATTI

SALUTO DEL SINDACO DI CITTA' DI CASTELLO

 

Buongiorno a tutti voi, benvenuti a Città di Castello. Ho accettato molto volentieri l'invito di p. Arnaldo di porgere il saluto della città e mio personale a questo importantissimo convegno che so che si svolge regolarmente ogni anno e per la prima volta viene realizzato nella nostra città. Questo vostro seminario coincide con una settimana molto intensa dal punto di vista culturale per Città di Castello: sono tantissime le iniziative che si concentrano. So che i vostri impegni probabilmente vi lasceranno poco tempo libero per poter godere di queste iniziative culturali che si svolgono durante le serate di questa settimana e che si concluderanno sabato e domenica. Spero che avrete comunque l'opportunità di prendere qualche scorcio di queste iniziative culturali. Dal Festival alle Floridiane che è una tradizione nostra storica, al Festival delle Nazioni e alle Fiere che si svolgeranno nel fine settimana e così via.

Io a nome della città vi do il benvenuto, lo faccio veramente con affetto, in maniera sentita, non formale. Quando ci è stata proposta questa vostra iniziativa culturale e scientifica alcuni mesi fa, siamo stati entusiasti di poterla accettare. Noi abbiamo anche alcune affinità, alcune cose in comune, già ieri leggevo negli organi di informazione a riguardo dei vostri seminari che si sono avviati con il vostro vicepresidente Antonio Nanni e con Wolfgang Sachs. Questi da circa dieci anni viene a Città di Castello in occasione dell'iniziativa culturale dal titolo: Fiera delle utopie concrete, che si svolge nel mese di ottobre. Anche quest'anno la Fiera godrà della presenza di Wolfgang Sachs che conduce un seminario legato soprattutto allo sviluppo, all'ambiente. Il vostro convegno va oltre e ci interessa molto da vicino poiché nella nostra città c'è una fortissima presenza di immigrazione che viene ovviamente per motivi di lavoro ed è impegnata prevalentemente nel settore dell'agricoltura, della tabacchicoltura, ma anche in quello dell'edilizia e si sta affacciando anche in altri importanti settori. La nostra città è molto dinamica dal punto di vista imprenditoriale con quattro settori trainanti: quello agricolo, del tabacco, metalmeccanico e tipografico con oltre sette-ottocento aziende. Voi capite che c'è bisogno di molta manodopera e molto spesso non si incontra la domanda con l'offerta. Voi vi chiederete cosa c'entra questo con il nostro studio e con i nostri approfondimenti. C'entra perché questa forte presenza costringe noi amministratori a fare delle scelte prioritarie, che non sono solo una costrizione ma anche una scelta che noi facciamo dal punto di vista politico per far sì che ci sia un'integrazione fra questa forte presenza e la nostra comunità. Diciamo che non ci sono grossissimi fenomeni di non-inserimento anche se non dobbiamo mai abbassare la guardia perché ci sono coloro che non si presentano per il mondo del lavoro ma per altre ambizioni e soprattutto per altre finalità. Non so se avete visto, recentemente, un servizio mandato in onda sui canali nazionali TV appunto per la situazione che si è determinata nella nostra città. E quando ho iniziato a fare il sindaco nel '91, dopo tre mesi mi sono trovato un grossissimo problema di fronte: avevo una frazione di trecento abitanti con cinquecento immigrati che venivano per la cultura del tabacco. Voi immaginerete quali grossi problemi sociali si sono determinati, problemi soprattutto di rapporto e di convivenza. Abbiamo cercato di fare un lavoro certosino coinvolgendo delle istituzioni, le forze di polizia, l'Ispettorato del Lavoro perché si affacciava il caporalato con gli immigrati, guidato e organizzato dagli immigrati stessi per il lavoro nero ed altre finalità estranee alla nostra cultura. Siamo riusciti in qualche maniera a contenere il fenomeno, a far sì che gli imprenditori agricoli organizzassero la residenza agli immigrati stessi e questi non venissero utilizzati solo come manodopera e pertanto abbiamo contenuto il fenomeno e c'è stata una integrazione. Come vedete è un problema che ci sta molto a cuore, è d'attualità anche in questi giorni a livello nazionale, purtroppo è anche un po' dirompente per quello che sta avvenendo vedi a Lampedusa, o in Puglia e così via, dobbiamo comunque abituarci a convivere con questa presenza ed avere la disponibilità con queste culture diverse dalle nostre che però possono sicuramente integrarsi ed arricchirci.

Non so se avrete, vi dicevo, la possibilità o se gli organizzatori vi lasceranno del tempo libero per poter visitare la nostra città. Abbiamo diverse cose molto belle da vedere: oltre la pinacoteca c'è un bellissimo museo forse il più grosso di arte contemporanea del maestro Murri, un nostro concittadino, che è nato e vissuto qui a Città di Castello, dopo anche un lungo periodo americano; abbiamo il Centro Civiltà Contadine, abbiamo bellissimi palazzi storici. Città di Castello è l'unica città umbra rinascimentale rispetto a tutte le altre che sono di epoca medioevale. Dicevo ai vostri organizzatori che purtroppo quest'anno nella vostra assembla plenaria come quella che vedo qui stamattina, siete un po' sacrificati, poiché abbiamo degli spazi molto belli che sono in fase di ristrutturazione, tra questi c'è il Teatro Comunale che ospita circa quattrocento persone, che sarà pronto il prossimo anno. Se tornerete sarà a vostra disposizione per poter lavorare ovviamente non solo nella sala principale ma anche nelle sale attigue per i vostri gruppi di lavoro e per le vostre riunioni di gruppo che saranno sicuramente molto interessanti. Vi auguro un buon lavoro, mi scuso se ho preso un po' più del tempo che mi era concesso, rinnovo veramente un saluto caro, un abbraccio affettuoso e arrivederci al prossimo anno.

Adolfo Orsini