ATTI

SALUTO DEL DIRETTORE DEL CEM AI CONVEGNISTI

 

A voi, partecipanti al 37° Convegno rivolgo il mio saluto amico in qualità di nuovo Direttore del CEM. È un incarico - questo di Direttore - che mi intimorisce al punto che a volte mi chiedo dove abbia sbagliato per averlo. Ho però capito che lavorare al CEM è una sfida non inferiore a quella della conquista della terra che mi ha tenuto occupato per anni in Brasile.

Rivolgo innanzitutto il mio saluto ai collaboratori CEM, in particolare ai ventotto qualificati conduttori di laboratorio. Dice un adagio: "Ci sono amici che ci sono cari come fratelli". I collaboratori CEM, per esempio. Essi formano una bella famiglia con una enorme dose di idealismo. La famiglia è cresciuta nella struttura. Oltre al Direttore (il sottoscritto), al Vice-Direttore Prof. Antonio Nanni e alla Segretaria Ester Vecchi, abbiamo un Moderatore di Convegno - il patriarca Domenico Milani - e un "Segretario Esecutivo" nella persona di Alessio Surian. Ci saranno di prezioso aiuto al Convegno l'insegnate Maria Teresa Noberini per la Segreteria e la Signorina Alga Mazza per la Libreria CEM dei popoli. Su tutti veglia l'amministratore p. Giuseppe Pettenuzzo.

Rivolgo il mio saluto caloroso ai "vecchi" convegnisti (o, meglio, agli aficionados) per i quali il Convegno è diventato un appuntamento imperdibile e il rivedersi di dodici in dodici mesi un vero piacere. Per noi voi siete un motivo di orgoglio.
Ai nuovi convegnisti voglio dire che la loro presenza ci riempie di gioia. Davvero.
Ai giovanissimi va fin d'ora il mio grazie per la ventata di vita che ci portano.
Voglio ricordare, in particolare ai nuovi convegnisti, che la marca registrata del Convegno CEM è costituita dai laboratori (vere officine di sperimentazione), e dall'input di un esperto di fama internazionale. Come non citare Paulo Freire, Enrique Dussel, Bruno Hussard, Johan Galtung, Ivan Illich, Emmanuel Lévinas, Duccio Demetrio, Riccardo Petrella& che hanno accresciuto la fama del Convegno? Il conferenziere di quest'anno è Wolfgang Sachs, referente per l'Italia del Wuppertal Institut. Non potevamo desiderare persona più qualificata sul tema del Convegno: Abitare il limite. Per una cultura della sobrietà.
Anno dopo anno, il CEM è sempre stato felice nella scelta degli argomenti dei convegni, anticipando temi che si sono poi rivelati urgenti e nodali. Lo scorso anno il CEM ha avvertito la necessità di approfondire la globalizzazione, tema complesso, non immediatamente connesso con l'educazione. È stato quasi uno scostarci dalla linea abituale dei percorsi e degli strumenti, la linea pedagogica, con ricorso alla metafora&. Ma la globalizzazione metteva in seria discussione la nostra proposta di mondialità obbligandoci a ripensarla in termini più critici e progettuali. Il tema di quest'anno si lega a quello dello scorso anno, nel senso che la sobrietà è risposta alla globalizzazione. È una fionda, chissà?, una selva di fionde da mettere in rete. Penso che, con le provvidenziali "digressioni" dei due ultimi anni (con sfaccettature socio-politico-economiche) sarà possibile riprendere il discorso più prettamente pedagogico con maggiore profondità e conoscenza di causa. Inoltre, la proposta della sobrietà con la coscienza di abitare il limite è già una grossa scommessa educativa.

Vorrei aggiungere una parola sui destinatari del Convegno. Il CEM propone di abitare il limite nell'educazione dove gli insegnanti - professionisti dell'educazione scolastica - incontrano sia gli educandi sia altri educatori quali i genitori, i volontari, gli obiettori di coscienza, ecc.. Il CEM vuole aiutare la scuola ad uscire dall'isolamento e gli insegnanti a vincere la tentazione del sapere come potere. Per questo i convegnisti non-insegnanti sono benvenuti: si considerino convegnisti di prima categoria, lo sono di fatto.
Un'ultima parola. Su tutte le vicende umane aleggia positivamente l'esperienza e negativamente l'imprevisto. Di esperienza il CEM ne ha molta, dal momento che siamo alla 37ª edizione del Convegno Nazionale. Ma inconvenienti imprevisti non mancano mai. Non c'è compagnia assicurativa che ce ne possa garantire. Dopo la routine della mistica Assisi, ecco la novità della meravigliosa Città di Castello& che ci riserverà inevitabilmente degli imprevisti. Consideriamoli un test: superarli è segno di gente grande. Personalmente sono pronto a fare da muro del pianto per tutti gli inconvenienti. Buon Convegno!

Città di Castello, 22 agosto 1998.
Arnaldo De Vidi, Direttore CEM