IL BRASILE 500 ANNI DOPO:
LA STESSA STORIA
a cura di Savio Corinaldesi e Paulo Lima
Nella resistenza& È così che i remanecentes, cioè i discendenti degli schiavi africani accanto agli indios, ai senza terra e senza tetto intendono celebrare questi 500 anni dallinizio della conquista o "scoperta" (nel linguaggio ufficiale, che è fortemente contestato) del Brasile. Certo, si tratta di "altri" brasiliani: quelli che non si lasciano ubriacare dalla propaganda del presidente Cardoso; quelli che vengono tuttora considerati cittadini di serie B; quelli che hanno sperimentato e continuano a sperimentare sulla propria pelle secoli di oppressione, emarginazione e morte. E che oggi vogliono vedere finalmente garantiti i propri diritti.
Saranno due le guide di questo viaggio: Savio Corinaldesi, missionario saveriano da oltre trentanni in Brasile, nella zona amazzonica di Altamira; e il giornalista brasiliano Paulo Lima che è anche lautore dei reportage fotografici fra i quilombos e i senza terra. Allinizio sono i taccuini degli antichi conquistadores a raccontarci la storia; poi si passa al Brasile di oggi e si scopre che è in atto una nuova colonizzazione, diversa nei mezzi, ma identica negli effetti devastanti. Ed è così che dalle sperdute fazendas saltano fuori i nuovi schiavi. Assieme ad indios e senza terra, vogliono celebrare la resistenza, la lotta, lutopia. Ci propongono di costruire "altri" 500 anni, questa volta in mutirão (parola di origine tupi-guarani che significa lavoro comunitario), segnati da un vero incontro tra culture.
|