1 MARZO 1899: CENTO ANNI FA
I PRIMI SAVERIANI SALPANO VERSO LA CINA

Aveva 30 anni il canonico Guido Maria Conforti quando fondò l'Istituto Saveriano per le Missioni EstereUn giovane sacerdote di Parma, appena trentenne, aveva fondato nel 1895 l'Istituto Saveriano per le Missioni Estere. Monsignor Guido Maria Conforti coltivava con ogni cura quel piccolo gruppo di studenti che guardava con interesse al sacerdozio e alla vita missionaria. Il Fondatore intanto era in contatto con la Santa Sede, attraverso la Congregazione di Propaganda Fide, per ottenere una missione dove inviare i primi suoi figli.
La Provvidenza gli venne incontro. Nella primavera del 1898 a Torino, in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone, era stata organizzata una Esposizione dell'Arte Sacra missionaria. Dalla Cina, accompagnato da cinque indigeni e numerose casse di oggetti da esporre nella mostra, era venuto in Italia mons.Francesco Fogolla, ospitato a Parma dai confratelli del suo ordine, i Frati Minori.
Il giorno della festa dell'Immacolata, 8 dicembre dello stesso anno, nella cattedrale di Parma stipata all'inverosimile di fedeli, mons.Fogolla parlò della Cina e della sua esperienza missionaria in quella lontana terra di Oriente. Quel giorno, sempre accompagnato dai cinque cinesi vestiti con pittoreschi abiti "indigeni", mons.Fogolla trovò il tempo per celebrare una messa nella cappella dei Saveriani, che allora abitavano ancora in Borgo Leon d'oro.
Il gemellaggio Saveriani-Cina stava per concludersi. Propaganda Fide acconsentì alla richiesta di mons.Conforti: i suoi figli sarebbero partiti per la Cina, dove sarebbero stati ricevuti da mons.Gregorio Grassi, vicario apostolico del Shan-si Settentrionale. Il Fondatore non esitò ad inviare in Cina l'unico saveriano gi sacerdote, p.Caio Rastelli che era stato ordinato tre anni prima. A lui si un il saveriano Odoardio Manini, ordinato diacono nel settembre di quell'anno.
p. Caio RastelliLa mattina del 4 marzo del 1899, durante una solenne funzione celebrata nel salone dell'episcopio trasformato in cappella, il vescovo di Parma mons.Magani consegnava ai due partenti il crocifisso. Raccontano le cronache dell'intensa commozione che avvolse i numerosi presenti durante il solenne discorso pronunciato dal vescovo. Quello stesso giorno un corteo di macchine accompagnò alla stazione i partenti per la Cina. In treno avrebbero raggiunto il porto di Genova. Da lì sarebbe partito p.Rastelli; mentre il diacono Manini avrebbe proseguito il viaggio per Marsiglia dove mons.Fogolla lo attendeva su un'altra nave.
Iniziava cos l'avventura cinese che avrebbe legato a sé, per cinquant'anni, nella buona e nella cattiva sorte, la Famiglia saveriana. Lasciamo al Paginone di questo numero di "Missionari Saveriani" il racconto del viaggio e delle avventure dei nostri due eroi. Qui solo anticipiamo la conclusione di quello che umanamente può essere stimato un fallimento, una tragedia, ma che alla luce del Vangelo e della Croce si illumina di salvezza e di trionfo.
Dopo appena qualche mese dal suo arrivo in Cina, dedicato allo studio della lingua, p.Caio Rastelli venne inviato in missione sui monti occidentali, mentre il giovane Odoardo Manini, pratico di medicina, fu trattenuto al centro per aiutare nel dispensario medico appena iniziato.
Nel 1900 in Cina scoppi la rivoluzione dei Boxer, sorta in reazione all'occupazione di alcuni porti cinesi da parte di nazioni europee e alla creazione di zone di influenza straniera all'interno del Paese. Nel movimento xenofobo furono coinvolti anche i missionari, perché il Protettorato francese il faceva apparire pi cittadini di un potere straniero che non inviati di una religione. Nel giugno i Boxer assediarono le Legazioni straniere, concentrate a sud-est di Pechino. L'assedio durò 55 giorni, e fu stroncato dalle nazioni europee che intervennero con molta durezza.
Nello Shan-si, dove operavano i due Saveriani, la lotta antistraniera e anticristiana si era esasperata con l'arrivo del nuovo governatore Yuxien. A Taiyuan, il 9 luglio, furono massacrati i due vescovi, mons.Grassi e Fogolla, con tre missionari, sette suore, cinque seminaristi e nove servi della missione. Con loro furono uccisi anche pastori protestanti europei con le loro famiglie. In tutta la Provincia si contarono pi di tre mila vittime. Padre Caio Rastelli, avvertito in tempo, fuggì per vallate e dirupi, inseguito da una truppa di soldati. Su di lui pendeva una taglia. Anche il giovane Odoardo si salvò con la fuga. Si rifugiarono in Mongolia a Xiao-kiao-ban nella residenza dei Missionari belgi di Scheut, dove dovettero sostenere ripetuti assalti dei Boxer e dei Mongoli.
Cessata la persecuzione padre Caio Rastelli, sfinito dagli strapazzi dei viaggi e dalle notti insonni, soccombette a un attacco di tifo: morì il 28 febbraio 1901, a 29 anni. Rimasto solo, p.Manini, che nel frattempo era stato ordinato sacerdote, fu richiamato in Italia dal Fondatore. Si concludeva cos la prima missione saveriana in Cina. Nel 1904 altri quattro Saveriani la raggiungevano ( la seconda spedizione), aprendo una nuova epopea che durerà 50 anni, fino alla nuova bufera: il ciclone Mao Tsedong.