LETTERE AL DIRETTORE

p.Ettore Fasolini
Missionari Saveriani
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wpe1.jpg (6415 byte)la vita nel monastero s.maria degli angeli

Con gioia abbiamo ricevuto il suo biglietto dove ci esprime gratitudine per le quattro casule realizzate da noi, Sorelle Povere di s.Chiara. Siamo state felici di realizzare questi lavori per i nostri fratelli di Sierra Leone, terra che soffre a causa della guerra e della povertà. Nel fare questi lavori abbiamo messo tutto il nostro cuore, affinché il nostro amore arrivi ad ogni fratello, che anche se non abbiamo mai incontrato o non incontreremo mai, amiamo molto e sono nel nostro cuore e nel cuore di Gesù Cristo. Pregheremo per lei, carissimo padre, per tutti i Saveriani e le vostre missioni. In perfetta letizia.

                                            Le sorelle povere di s.Chiara Castelbuono, PA

un missionario che viaggia

Allimprovviso ho dovuto cambiare i miei programmi e così mi ritrovo sempre con la valigia in mano. Il mio ultimo viaggio è stato in Papuasia: come andare in capo al mondo e con il biglietto che costa come venire in Italia (sei ore di aereo). Comunque ho contattato diversi giovani che danno buone speranze e per di più stanno finendo gli studi teologici nel Seminario-Università locale. Preghiamo insieme perché lo Spirito Santo dia loro la grazia di prendere decisioni con apertura di cuore. Sono tornato a Yogyakarta per la settimana Santa, ho sistemato alcune cose, poi dal Giovedì Santo fino al giorno di Pasqua ho deciso di ritirarmi nel convento delle suore Trappiste per gustarmi nella pace la Pasqua, perché sinceramente questo continuo spostarmi anche se per scopi buoni, oltre che a stancarmi mi ha fatto sentire la necessità di qualche momento di intimità più intensa col Signore. Ora sono nuovamente a Yogyakarta, ma giovedì partirò per Palembang Pekanbaru - Padang Jakarta e prevedo il ritorno verso la fine di maggio. Ne approfitto per mandarvi i miei auguri di buona Pasqua, a tutti indistintamente anche se a quelli che mi hanno scritto direttamente spero con calma di poter rispondere personalmente. Gli auguri sono in ritardo ma penso che siano egualmente attuali perché siamo ancora nellottava: il Cristo Risorto ci faccia gustare sempre la bellezza della vita e trasmettere questo ottimismo a tutti coloro che incontriamo.

p.Rolfo Ciroi, Indonesia

i saveriani non vanno in pensione

 Siamo verso i 70, ma vedo che hai una grande voglia di ricominciare sempre di nuovo, con Lui. Se non fosse così, potremmo essere già pensionati. Invece cè ancora tanto lavoro apostolico da realizzare e non possiamo ricusarci. Ho ricevuto ieri il giornale con il Paginone su Timor Est: è come se fosse Brasile, solo che a noi manca un poco della loro grinta. Cè in Italia il vescovo di Abaetetuba, dom Flavio, che tu hai incontrato qui tre anni fa. Potresti invitarlo per fargli una intervista sulle novità in Abaetetuba, anche in ricordo di mons.Angelo Frosi: il prossimo giugno ricorre il quinto anniversario della sua morte. Una commissione sta preparando la celebrazione di questo anniversario in Abaetetuba. Anche mons.Gazza è ricordato: lunedì otto maggio inaugureremo la nuova domus di Abaetetuba a lui dedicata. È la sede dei Saveriani di Abaetetuba, che vivranno in comunità, secondo il carisma saveriano, e da lì si spargeranno per la periferia della città, per le isole e la terra ferma come testimoni del Vangelo e della resurrezione di Cristo. Caro Ettore, anche questo ci aiuta a essere Saveriani fino allultima goccia. Uniti nella preghiera, un abbraccio.

p.Marcello Zurlo,  Amazzonia

un ricordo per lo zio p.pietro marchesi

Mi chiamo Silvia, ho 22 anni e scrivo dalla provincia di Sassari. Spero che lei possa aiutarmi ad esaudire un mio desiderio: pubblicare cioè la lettera che ho scritto di seguito. So che forse è tardi, ma mi piacerebbe che fosse pubblicata nel mese di giugno, perché ricorre lanniversario della persona più importante della mia vita: mio zio Saveriano p.Pietro Marchesi, morto ormai da quasi 15 anni. Riporto di seguito la lettera e con affetto ringrazio.

Silvia Murgia, Li Punti SS

un calendario che mi confonde le idee

Ave Maria. Dal vostro calendario del 2000 ho stralciato la vignetta di aprile: non comprendo se il crocifisso sia Gesù o lanima nostra. Buona Pasqua.

don Tarcisio, Martorano di Cesena

     * La notizia che qualche articolo o didascalia o vignetta di questi fogli,  che con amicizia, ogni mese, invio fedelmente a tanti lettori sparsi per lItalia e altrove, mi rallegra e mi incoraggia. È proprio uno degli intenti di questo giornale la volontà di stimolare le intelligenze e i sentimenti. Benevolmente, si capisce, e senza la pretesa di convincere, e tanto meno di convertire. Così semplicemente, per passare dieci minuti insieme: il tempo di scorrere le otto pagine, e usare poi questa carta non patinata per avvolgerci il salame. Lamico don Tarcisio sembra sia rimasto turbato quando (allinizio dellaprile scorso) girò la pagina del calendario saveriano 2000 appeso nel suo ufficio. Aprile: il mese della Settimana Santa. Ed ecco apparire una croce, sulla quale una dolce figura, con gli occhioni spalancati, non sembrava troppo soffrire, appesa così senza chiodi né ferite, anzi offrendo di sé una espressione quasi di compiacimento. Don Tarcisio la guardò a lungo e si chiese: Ma quel crocifisso è Gesù o la mia anima?. E decise di scrivere al direttore del giornale. La risposta più sicura potrebbe darcela suor Maria Rosa, monaca Agostiniana, sepolta nellEremo del Lecceto in quel di Siena, geniale e divertente autrice di quelle vignette. Ma io la domanda preferisco rivolgerla a voi, fedeli lettori. Per coloro che sono privi del privilegio di avere il Calendario Saveriano 2000 appeso ad una parete di casa, provvedo ripubblicando qui sotto la famigerata vignetta. Voi, che ne pensate? Mentre mi impegno davanti a tutti: il prossimo anno don Tarcisio riceverà ancora il calendario; si spera, un poco più serio e morigerato.

p.Ettore

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Questa è limmagine
del Crocifisso che appare
ad aprile nel Calendario
Saveriano 2000.
Che pensieri ti ispira?

 

Nel segreto
della nostra esistenza
noi veniamo tessuti
da coloro
che ci amano

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