CENTO ANNI DI STORIA
Intessuti di persecuzioni e successi
di p.Francesco Marini, Superiore Generale
Il 4 marzo di 100 anni fa, il Fondatore inviava la prima spedizione missionaria in Cina. Si trattava di p.Rastelli e del diacono Manini. E' stata una delle più sfortunate spedizioni missionarie. Padre Rastelli stava ancora introducendosi nel mondo cinese, iniziando un poco di attività, quando la persecuzione lo ha costretto a fughe continue fino a che gli stenti e la malattia non lo hanno portato alla morte. Non aveva fatto neanche due anni di Cina ed aveva appena 29 anni. Il diacono Manini fu ben presto richiamato in Italia. Le avverse circostanze e i limiti umani avevano portato al fallimento della spedizione. Ma il Fondatore non si fece scoraggiare e pur tra le angustie dell'episcopato ravennate, rinnovò i suoi sforzi nel preparare e inviare altri missionari.
In questi giorni la persecuzione si sta accanendo ancora una volta sulla missione, specialmente in Africa e in maniera specialissima sulla Sierra Leone. Ricordiamo le molte vittime anonime di una violenza insensata e gratuita, le suore di Madre Teresa uccise o ferite e tutti i confratelli che hanno vissuto momenti drammatici e molto duri. Tra questi, desidero ricordare esplicitamente coloro che hanno sperimentato il sequestro più massiccio e più violento di questa nostra storia centenaria: p.Mario Guerra, p.Girolamo Pistoni, p.Giuseppe Berton, p.Luigi Perez, p.Giovanni Ceresoli, fr. Guglielmo Zambiasi e, ultimo, p.Vittorio Mosele.
Vari dei nostri avevano già sperimentato una specie di sequestro collettivo a Makeni; altri per sfuggire alla caccia loro data, avevano dovuto nascondersi nella foresta o in casa di qualche amico. Questi nostri fratelli hanno visto la morte vicina varie volte, hanno assistito alla violenza, sofferto per l'umiliazione in sé e negli altri e patito per giorni le privazioni e l'angoscia per proprio destino. Queste ferite avranno bisogno di tempo per rimarginarsi e il loro segno rimarrà indelebile. Esprimiamo a questi fratelli la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento: siamo orgogliosi di vivere la missione insieme ad essi.
Questi 100 anni di storia missionaria stanno dunque tra un inizio sfortunato e una vicenda drammatica. Cento anni il cui contenuto è stato l'annuncio accompagnato dal martirio: in qualche caso proprio fino allo spargimento del sangue (per fortuna questi casi sono stati pochi in confronto alla frequenza e alla gravità dei pericoli corsi), ma in ogni caso nella modalità della donazione nel servizio al Vangelo. Questa nostra storia ci ricorda che la missione, mossa dalla fede e dall'amore, continua ad essere segnata dalla croce, vissuta nella solidarietà con la gente ed illuminata dalla gioia di avere ed annunciare il Signore Gesù come suprema ricchezza.
A conclusione di questo periodo e all'inizio del secondo centenario, ammiriamo la forza del Vangelo che continua a suscitare sempre nuove energie a servizio della Missione. Sia pure con tutti i nostri limiti, anche la nostra umile famiglia ha dato il suo contributo alla Missione. Siamo inseriti in una grande storia che a nostra volta lasceremo in eredità a coloro che ci seguiranno.
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