3 DICEMBRE: UNA SEDIA VUOTA Ricordando p.Mario Guerra, rapito in Sierra Leone
Nel momento in cui questo giornale passa alla stampa ("Missionari Saveriani" ha tempi lunghi) p.Mario Guerra ancora in mano ai suoi rapitori. Era la notte tra il 15 e il 16 dello scorso novembre: sono arrivati a bordo di un'auto, disarmati per non destare sospetti nei militari che facevano la guardia al villaggio. Hanno puntato alla missione cattolica, bussato e poi trascinato via p.Mario Guerra, 64 anni, insieme con un ragazzo sierraleonese. Nessuna possibilit di reazione, da parte del religioso.
Il rapimento avvenuto a Kamalu, un paesino isolato nel nord della Sierra Leone, nella diocesi di Makeni. E' una delle prime missioni che i Saveriani hanno costruito negli anni Cinquanta nel piccolo Paese dell'Africa centro-occidentale: una chiesa, una casa, le scuole elementari. Da allora i rapitori si sono fatti vivi attraverso l'Ecomog, la forza interafricana di pace che controlla la zona nord del territorio sierraleonese, facendo sapere che p.Guerra non corre pericolo.
A sequestrare il missionario saveriano - molto conosciuto nella zona, recentemente insignito di un riconoscimento dalle autorit amministrative del villaggio in cui opera - sono stati i ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf), alla macchia da quando, nel febbraio dello scorso anno, la giunta golpista da loro sostenuta stata cacciata grazie all'intervento dell'Ecomog.
Padre Mario Guerra originario di Reggio Emilia e si trova in Sierra Leone dal 1963, con una interruzione tra il 1982 e il 1988, quando svolse un periodo di animazione missionaria in Gran Bretagna.
Tra coloro che pi si sono adoperati per la liberazione di p.Mario, spicca la figura del vescovo di Makeni, il saveriano mons.Giorgio Biguzzi. Lo scorso dicembre, durante la celebrazione della Terza Domenica d'Avvento, nella cattedrale gremita di fedeli, ha detto: "E' tempo di riconciliazione e di pace. Il nostro Paese ha estremo bisogno di sperimentare l'amore di Cristo; e il tempo liturgico dell'Avvento ideale per coltivare questa disposizione dell'animo".
Tutte le comunit saveriane sparse nel mondo, durante la celebrazione della messa il 3 dicembre, festa di san Francesco Saverio, hanno tenuto una sedia vuota, sull'altare, in ricordo del loro confratello rapito e ancora prigioniero.
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