Padre Mario Guerra: sequestrato
Due mesi da incubo

"Ho appena trascorso la notte più lunga della mia vita". Così il missionario saveriano p.Mario Guerra descrive queste ultime ore prima della partenza da Freetown (Sierra Leone) per l'Italia. Padre Guerra, tornato in libertà dopo circa due mesi passati come ostaggio di un gruppo di ribelli sierraleonesi, infatti ansioso di rimpatriare almeno per un breve periodo di riposo. Il suo sequestro, operato a metà novembre, è stato praticamente un incubo. Sebbene sia stato trovato sostanzialmente bene, rimane il fatto che i suoi carcerieri erano ribelli pienamente operativi. Dopo lunghe giornate di quasi totale inattività, spiega il missionario reggiano, d'improvviso "partivamo alle 9.00 di sera e camminavamo fino alle 6.00 del mattino". Spostamenti effettuati "quasi correndo, alcune volte abbiamo coperto anche 30 chilometri: armati e sequestrati tutti insieme". Poi gli scontri, i colpi d'artiglieria, i bombardamenti. "Ci imponevano di restare immobili anche quando le bombe ci piovevano addosso, non potevamo allontanarci". "Ho pregato e pregato - ha concluso - e sono riuscito ad uscirne vivo".

 

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