MISSIONARI, SENTINELLE SUL FUTURO Il messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Missionaria Mondiale
Ottobre, mese dedicato alle missioni. Papa Wojtyla, nel suo messaggio, dirige lo sguardo al futuro: "Aspettiamo fiduciosi l'albeggiare d'un nuovo giorno. Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come sentinelle sulle mura della città di Dio, alle quali noi diciamo: "Sentinella, quanto resta della notte?" Isaia 21,11. Ricevendo la risposta: "Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia perché vedono con i loro occhi il ritorno del Signore in Sion" Isaia 52,8. La loro generosa testimonianza in ogni angolo della terra annuncia, che in prossimità del Terzo Millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui già si intravede l'inizio".
Il compito missionario, in una parola, poggia sulla fiducia in Dio Padre. Ed è proprio al Padre che il messaggio del Papa si rivolge, un Padre ancora troppo poco conosciuto: "Nel mondo contemporaneo - scrive Papa Wojtyla - molti ancora non riconoscono il Dio di Gesù Cristo come Creatore e Padre. Alcuni, talora anche per colpa dei credenti, hanno optato per l'indifferenza e l'ateismo; altri coltivando una vaga religiosità si sono costruiti un Dio a propria immagine e somiglianza; altri lo considerano un essere totalmente irraggiungibile".
Ecco dunque la grande urgenza apostolica affidata alla Chiesa: annunciare il Vangelo di Gesù Cristo ad ogni angolo della terra. Il primo dovere del cristiano sta qui - ricorda Giovanni Paolo II - certo, la comunità cristiana è chiamata a cooperare allo sviluppo e alla pace con opere di promozione umana, con istituzioni educative al servizio dei giovani, con la costante denuncia delle oppressioni e delle ingiustizie di ogni genere. Lo specifico apporto della Chiesa è però l'annuncio del Vangelo, la formazione cristiana dei singoli, delle famiglie, delle comunità".
"Conoscere Dio - osserva il Papa - permette all'uomo di diventare più uomo. La consapevolezza che l'incontro con Dio promuove ed esalta la dignità dell'uomo porta il cristiano a pregare così: "Sia santificato il tuo nome", cioè: "Si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l'ampiezza dei tuoi benefici, l'estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà".
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